|
.: MONUMENTI |
La
città è tradizionalmente suddivisa in una città alta, l'antico centro
cittadino e l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale,
e in una città bassa, frutto di una prima espansione in epoca romana,
lungo la strada verso il porto, e di una seconda avvenuta principalmente
del XIX e XX secolo, in seguito alla intrapresa bonifica delle paludi
pontine da parte di papa Pio VI e della creazione del Borgo Pio.
Fuori dalla città, sulla cima del monte Sant'Angelo, si trova
l'antico santuario di Giove Anxur. Nei dintorni il Parco
Nazionale del Circeo è situato a pochi chilometri dalla città.
La parte alta della città si imposta intorno alla piazza centrale,
l'antico Foro Emiliano, centro cittadino dell'epoca romana, conservatosi
nei secoli e sede della cattedrale di San Cesareo e del Municipio
(piazza del Municipio). L'antico Foro romano era attraversato
lungo il lato settentrionale dalla via Appia, di cui è stato ripristinato
il lastricato e il marciapiede, con canale di scolo: la via era in
origine separata dall'area forense per mezzo di una serie di pilastrini.
La piazza conserva tuttora l'antica pavimentazione in lastre di calcare
(fine del I secolo a.C. - inizi del I d.C.), sulla quale si conserva
l'iscrizione in lettere di bronzo del magistrato locale che ne ordinò
la realizzazione (Aulus Aemilius). Ai
lati del Foro sorgevano i principali edifici pubblici della città
romana. Sul lato orientale sorgeva la basilica, i cui resti furono
disegnati da Baldassarre Peruzzi e in seguito ricoperti dal Palazzo
della Bonificazione Pontina, eretto tra il 1780 e il 1785 e che ha
successivamente inglobato anche il palazzo De Vecchis. Sul lato nord
i bombardamenti del 1944 hanno permesso di rimettere in luce un porticato
affacciato sulla via Appia e sopraelevato di tre gradini, con colonne
e pavimentazioni in marmo, alle spalle del quale si sono rinvenuti
i resti del teatro romano, in parte ancora ricoperti dalle case medioevali,
che hanno assunto una caratteristica pianta curvilinea, poggiandosi
sopra le sue strutture. Sul lato occidentale sorgeva un
grande tempio marmoreo di età imperiale, in seguito inglobato nella
cattedrale, che conserva parte dell'alto podio, in cui si aprivano
locali per il deposito degli oggetti sacri, oggi trasformati in botteghe.
A fianco di questo, verso nord, un secondo tempio più piccolo, identificato
nel Capitolium della colonia romana. Il tempio in origine con quattro
colonne in facciata di stile tuscanico, era infatti dotato di tre
celle affiancate, costruite in opera reticolata in cui si alternano
tufelli di tufo giallo e di calcare scuro. La
cattedrale che inglobò il tempio maggiore fu costruita e consacrata
a San Cesareo nel 1074, mentre ad un rifacimento del XII-XIII secolo
risalgono il campanile e il portico antistante, con fusti di colonna
riutilizzati da più antichi edifici romani e capitelli ionici, basi
decorate con leoni e trabeazione, in parte scolpita e con fregio a
mosaico (prima metà del XIII secolo) in stile cosmatesco. L'interno
a tre navate è suddiviso da colonne ugualmente romane riutilizzate,
conserva uno splendido pavimento cosmatesco. Alla stessa epoca si
devono il pulpito e il cero pasquale. Agli inizi del XVIII secolo
l'interno ricevette una copertura a volta. Sul fianco
destro della cattedrale si affaccia sulla piazza anche il Palazzo
Vinditti, del XIII secolo, originario palazzo civico, che scavalca
con un grande arco gotico la via Appia e conserva una delle trifore
originarie. Le forme architettoniche sono quelle proprie dell'architettura
cistercense, adattate ad usi civili. Sul lato meridionale della piazza
si eleva alla stessa altezza del campanile la contemporanea Torre
Frumentaria o "Torre dei Rosa" (XII-XIII secolo), che fu probabilmente
in possesso di questa famiglia. Tra la torre e la chiesa è il Palazzo
vescovile, risalente in origine all'epoca carolingia e ristrutturato
in epoca medioevale, nel XVII secolo dal vescovo Cesare Ventimiglia,
e infine nel 1786 da papa Pio VI. Nel centro cittadino
si trova anche la chiesa di San Giovanni, che ha trasformato nel Seicento
la medioevale chiesa dedicata a San Lorenzo, di cui resta solo il
campanile. La chiesa si presenta attualmente a navata unica con cappelle
laterali, coperta da una volta ribassata e da una cupola a pianta
ellittica. La
chiesa del Purgatorio fu costruita entro il 1780 al posto dell'antica
chiesa di San Nicola. Presenta pianta centrale ed una facciata con
alto ordine unico di lesene, sormontato da un timpano mistilineo
In posizione dominante sull'abitato si erge il castello dei
Frangipane, costruito in più fasi successive a partire dalla fine
del X secolo e ingrandito fino al XV secolo. Gravemente danneggiato
dai bombardamenti della seconda guerra mondiale conserva solo il maschio
centrale, parte più antica, e parte dell'ala sud. Numerosi
altre case cittadine risalgono all'epoca medioevale: case-torri fortificate
o case gotiche con bifore e a volte scale esterne con ballatoi (profferli),
risalenti per la maggior parte al XII-XIII secolo. Altri palazzi sono
dovuti alle ristrutturazioni rinscimentali di case medioevali o a
nuove costruzioni contemporanee (casa del notaio Nicola Savio del
1536, costruita a ridosso delle mura. La rinascita della città nel
corso del XVIII e XIX secolo comportò ristrutturazioni e accorpamenti
di gruppi di case medioevali e trasformando gli edifici con un aspetto
omogeneo. A questi interventi si accompagnarono nuove edificazioni,
sia per case d'affitto destinate ai ceti medi, sia per residenze signorili
(palazzo Vitelli, provvisoria residenza papale), sia per strutture
pubbliche ("Palazzo della bonificazione pontina" e "Nuova fabbrica
dei forni", costruita dal comune nel 1785). Un intervento
di particolare importanza si ebbe con la costruzione da parte del
nipote del papa, di Palazzo Braschi (1787-1795), destinato a sede
papale. Il nuovo palazzo inglobò palazzi più antichi e le rovine della
chiesa di Santa Maria in Posterula, e venne collegato nel 1792 per
mezzo di una rampa (oggi via Posterula) e l'abbattimento di un tratto
di mura, sia alla città alta e alla via Appia, sia al nuovo Borgo
Pio nella città bassa. Le antiche mure di cinta di epoca
volsca e romana, di cui rimangono visibili solo alcuni tratti, erano
state in seguito sormontate dalla nuova fortificazione costruita nel
V secolo. Dopo il loro abbandono, una parte del camminamento di ronda
fu trasformata in passeggiata pubblica e circondata da abitazioni.
Delle porte cittadine la Porta Albina fu abbattuta nel 1835,
mentre della Porta Maggio, distrutta alla fine del Settecento rimangono
solo le torri laterali, trasformate in abitazioni. Una nuova porta
di accesso all'abitato, Porta Romana, fu realizzata nel 1780 sul lato
nord-occidentale, su progetto di Gaetano Rappini, riunendo alla città
il borgo esterno di "Cipollata". La nuova costruzione si appoggia
ad una torre più antica, con basamento in opera poligonale e sopraelevazione
in opera incerta, parte probabilmente della cinta muraria più antica.
Nella parte alta della città si conserva anche una torre medioevale,
realizzata in blocchetti di calcare inframmezzati da filari con mattoni
e datata al X secolo.
Fuori dall'antico centro abitato si trovavano invece alcune altre
chiese:
- Madonna delle Grazie, rifatta dal vescovo Cesare Ventimiglia
(1615-1645) e precedentemente dedicata a Santa Maria della Basilica
Nuova nel 1163 da papa Alessandro III al posto di un altro edificio
più antico.
- Chiesa dell'Annunziata, risalente al XIII secolo e danneggiata
dai bombardamenti.
- Chiesa e convento di San Domenico, edificato alla metà del XIII
secolo. La facciata conserva un rosone e un portale sormontato
da un piccolo protiro.
- Chiesa e convento di San Francesco, fondato secondo la tradizione
dallo stesso santo nel 1222 (si conserva il piccolo campanile)
e gravemente danneggiato dalla guerra, fu adibito ad ospedale
tra il 1874 e il 1994.
Città bassa La
parte bassa della città ebbe due momenti di espansione: il primo sotto
i Romani, lungo la via ad Portum, tra il porto e la fertile valle
agricola a nordovest (soprattutto tra I secolo a.C. e I d.C.), e il
secondo soprattutto nel XIX e XX secolo. Alla fase romana
appartengono una seconda piazza forense (cosiddetto "Foro Severiano"),
un anfiteatro e delle terme ("Terme alla marina"), a cui si aggiungono
ville e residenze (la villa detta delle "Terme Nettunie", resti di
ville presso i "Granai Antonelli"). Lo sviluppo crebbe
con il cambiamento di percorso della via Appia, reso possibile dal
taglio del Pisco Montano, e con la ricostruzione del porto (tradizionalmente
attribuiti all'epoca traianea, ma secondo un'ipotesi di Filippo Coarelli
da retrodatare al I secolo a.C.). Sono tuttora visibili i resti dei
due moli antichi e dei magazzini portuali. La collina di sabbia del
Montuno, oggi parco pubblico, si formò probabilmente in seguito ai
lavori di scavo per la realizzazione dell porto. Le mura
del V secolo racchiusero solo una parte di questo abitato inferiore,
che doveva essere già parzialmente abbandonato. In epoca altomedioevale
il territorio vide la fondazione di chiese e conventi extra-urbani.
La parte bassa era in abbandono: il porto e i canali si andarono insabbiando
e divennero inutilizzabili. Il passaggio della via Appia sotto il
Pisco Montano venne fortificato (la porta venne ricostruita nel XVII
secolo come Porta Napoletana). A partire dal 1785 papa
Pio VI diede nuovo impulso alla città, avviando la bonifica delle
paludi pontine, organizzata intorno al nuovo insediamento di Borgo
Pio, sul nuovo canale, scavato nell'antico porto insabbiato. Sorsero
diversi edifici pubblici : il palazzo del "Pozzo del Grano" o dei
"Granari", oggi palazzo Cardinali, costruito come magazzino e dotato
di un piccolo porto circolare (lo "Squero"), poi interrato; "Granai
dell'Abbondanza" e "Palazzino Camerale", sorti sul molo settentrionale
romano, distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Vi si ebbero anche costruzioni di edilizia popolare (ad esempio le
"Case Pellegrini" per i pescatori, oggi scomparse) e la piccola chiesa
di Santa Maria di Porto Salvo, edificata nel 1783 e ridotta in rovina
dai bombardamenti, era stata voluta dal papa come parrocchia del nuovo
borgo marinaro. Piazza Garibaldi e la chiesa del Santissimo
Salvatore nella città bassa. Vista dal santuario di Giove Anxur
Il futuro sviluppo della città venne impostato secondo un progetto
urbanistico coerente, impostato sull'asse del canale e della "strada
Pia" (via Roma). Lungo questa via principale Giuseppe Valadier progettò
nel 1794 la neoclassica semicircolare piazza Garibaldi, che venne
realizzata progressivamente nel secolo seguente dagli architetti Pietro
Bracci e Antonio Sarti e dall'ingegnere Luigi Mollari. La chiesa del
Santissimo Salvatore, sul lato opposto del semicerchio, venne progettata
sempre dal Valadier a pianta centrale, ma fu realizzata da Antonio
Sarti tra il 1830 e il 1847 a tre navate. L'altra grande piazza cittadina,
"Piazza della Marina", oggi "Piazza della Repubblica", già prevista
nel progetto originario, venne realizzata progressivamente con la
costruzione dei palazzi che la circondavano. L'attuale
porto-canale, già previsto dal 1777, fu realizzato sotto papa Gregorio
XVI e completato dopo il 1843, con lo scavo del canale nell'insabbiamento
dell'antico porto romano e la costruzione di un nuovo molo verso est.
|
|